Giorgio Morandi è considerato uno dei maggiori pittori e incisori del Novecento (Bologna 1890-1964); si diploma all'Accademia Belle Arti di Bologna nel 1913, anno in cui si reca per la prima volta a Grizzana. Nel 1930 gli viene assegnata per chiara fama la cattedra di Tecniche dell'Incisione all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Grizzana ha aggiunto al suo toponimo il nome dell'Artista con l.r. 26 aprile 1985, n.16 (e ufficialmente dall'11 maggio 1985) e lo ha ricordato con tributi personali nel 1966 a due anni dalla scomparsa nelle vecchie scuole elementari, nel 1990 in occasione del 100° della nascita (L'immagine di Grizzana), nel 1994 nel 30° della morte (L'immagine dell'assenza) e nel 2000 (Grizzana e il segno di Morandi) in occasione dell'inaugurazione al pubblico dei locali dei Fienili del Campiaro.
La Casa di Famiglia, oggi Casa Museo, è stata donata con lascito testamentario da Maria Teresa Morandi, deceduta a Grizzana il 2 agosto 1994.
Architetto, designer e urbanista finlandese nato a Kuortane il 3.2. 1898 e morto a Helsinki l'11 maggio 1976, oltre che uno dei più celebri architetti del nostro secolo Aalto è il progettista della Chiesa di S. Maria Assunta di Riola; questa piccola chiesa di paese sulle rive di un fiume nell'Italia centrale, progettata nel 1966 e realizzata a partire dal 1976 viene inaugurata il 17 giugno 1978 come sede al culto e il 25 aprile 1994 con la costruzione del campanile. Grazie al contributo della Mario Tamburini S.p.A. si completa la prima parte dell'operazione voluta dal maestro finlandese ("la chiesa senza il campanile è una faccia senza naso" diceva la moglie Elissa).
Ereditata dal padre ingegnere agrimensore la passione per il disegno, frequenta l'Istituto di Tecnologia di Jyvaskyla dal 1916 e nel 1921 si laurea in architettura. Nel 1933 si trasferisce a Helsinki e due anni dopo assieme alla prima moglie Aino Aalto Maino fonda la Artek, "centro per mobili contemporanei, arredamento, arte e arte industriale" che produce ancora oggi i suoi mobili nel legno più amato, quello di betulla, molto apprezzati in Scandinavia, a partire da sedie poltrone carrelli sgabelli e tavoli (famosi quelli sovrapponibili con gambe a ventaglio), nel segno di una progettazione razionale degli oggetti in ambiente umano. È in questi anni che acquista fama internazionale grazie a edifici funzionalisti come la sede del giornale Turun Sanomat, il sanatorio Paimio e la Biblioteca Viipuri. Successivamente crea un'architettura basata su una visione umanistica della vita e a partire dagli anni Sessanta compie soprattutto lavori pubblici, centri culturali e edifici religiosi come nel caso di Riola.
Resta da ricordare anche il Cardinale Lercaro che sostenne fortemente questo progetto: entrambi i padri di quest'opera non la videro realizzata. Lercaro e Aalto morirono a pochi mesi di distanza nel 1976 ma lo spirito del Concilio Vaticano II che fa incontrare nuovi progettisti, nuove firme prestigiose per l'edificazione di nuovi edifici di culto è qui ben evidente. Nel nostro caso a Riola il protestante Aalto o l'arabeggiante Rocchetta Mattei nella loro vicinanza reciproca finiscono poi per dare linguaggio internazionale alla comunità, avvicinandoci a un multiculturalismo che non è solo delle opere d'arte ma oggi anche nella vicinanza degli uomini di diversa provenienza. Ricordiamo anche alcuni aneddoti legati ai suoi soggiorni riolesi: nelle sue visite volle vedere dall'alto il luogo dove sarebbe sorta la sua opera e cogliendo il profilo delle montagne che circondano la frazione intese raffigurarle nella facciata. Sia il Maestro che la signora Elissa dimostrarono grande cordialità verso la comunità.I figli della prima moglie poi, vollero vedere la Chiesa inaugurata e si intrattenerono a lungo con Dr. Malpassi instancabile animatore della Pro Loco di Riola degli anni sessanta e settanta, parlando francese e latino. E a tavola il suo vino preferito era il Barolo!
Storico della montagna bolognese del medioevo fu l'avvocato Arturo Palmieri (Scola 24 settembre 1873 - Riola 9 giugno 1944), autore del famoso La montagna bolognese del Medioevo, 1929, e di numerosi altri scritti importanti ancora oggi molto considerati in ambiente accademico. Una targa in arenaria lo ricorda nella sua casa natale a Scola. Fu esponente politico liberale in Comune di Bologna e “imprenditore agricolo”. Autore di In Rocchetta con Cesare Mattei e numerosi studi tra i quali Montovolo nel bolognese e le sue leggende, Maestri comacini nell’Antico Appennino bolognese, Un probabile confine dell’Esarcato di Ravenna nell’Appennino bolognese (Montovolo-Vimignano).
Politico e letterato fu il Cav. Emilio Veggetti (Grizzana 15 agosto 1877 - Bologna 28 febbraio 1953), imprenditore, autore di brevi saggi e poesie, fu un filantropo, in particolare verso anziani e bambini (sua la donazione della casa alle suore di S. Caterina a Grizzana, l'oratorio ai Caduti al Comune). Una scuola a lui intitolata a Vergato e una borsa di studio ancora oggi a suo nome derivano dal lascito testamentario a favore di Università ed altre Istituzioni.
Cesare Mattei, (Bologna 11 gennaio 1809 - Savignano, Grizzana 3 aprile 1896) discendente di una ricca famiglia, tra i cento fondatori della Cassa di Risparmio di Bologna, da autodidatta intraprende lo studio dell'omeopatia arrivando a definire una nuova scienza medica, la elettromiopatia (scienza nuova che cura il sangue e sana l'organismo) e dal 1850 si dedica alla edificazione della sua residenza da sogno, la Rocchetta Mattei che verrá terminata nel 1906, o nella quale comincia a risiedere dal 1859 (dal 1873 alla morte non se ne allontana più) pazienti, anche famosi, giungono da "tutto il mondo" e vengono ospitati prima in Rocchetta poi albergo Tre rose, Limentra e Archetta.
Norma Mascellani (Bologna 1909-2009) allieva di Giorgio Morandi che nel 1996 ha donato 29 opere (20 olii, 2 pastelli e 7 incisioni) al Comune di Grizzana Morandi e cittadina onoraria grizzanese (con deliberazione consigliare n. 101 del 9 dicembre 1996) con la seguente motivazione: Grizzana Morandi con atto libero e consapevole della propria civica rappresentanza, conferisce alla pittrice Norma Mascellari la cittadinanza onoraria a RICONOSCIMENTO SOLENNE della sua attivitá artistica, delle opere donate al Comune e dell'aver dedicato le sue fatiche fisiche, artistiche ed intellettuali al servizio di chi è piú debole, piú sfortunato, piú bisognoso, destinando ad essi tutti i proventi della vendita delle sue opere. Le sue opere sono attualmente esposte presso la Sala Consiliare del Municipio di Grizzana Morandi. Altre donazioni importanti vennero fatte contestualmente ai Comuni di Dozza e Pieve di Cento. Numerose sue opere sono esposte alla Fondazione Lercaro.
Cristoforo Turri (Bologna, 22 luglio 1844 - 20 novembre 1929), industriale e politico, Cavaliere del lavoro e Cavaliere della Corona d'Italia, fu sindaco per oltre 10 anni a Caprara sopra Panico tra il 1875 e il 1886 e assessore a Grizzana. È possibile ripercorrere le tappe di questa esperienza umana e industriale grazie a un opuscolo realizzato dal Comune di Grizzana che con parole dell'allora Segretario Comunale Fulgenzio Vannini gli rende omaggio in occasione della inaugurazione di un monumento a Marzabotto nel primo anniversario della morte. Il testo ripercorre l'attività imprenditoriale e politica di questo personaggio importante per la storia della comunità di Salvaro e non solo. Leggendolo si rileva l'impulso che diede allo sviluppo della frazione grizzanese confinante con Marzabotto e Vergato. Vannini sottolinea anche l'azione filantropica della famiglia Turri che si occupa del tempo libero con la banda musicale o servizi come la cooperativa di consumo. Il monumento, ospitato nella sede municipale è andato distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale. Riportiamo il testo della lapide che sotto il busto recitava:
a/ CRISTOFORO TURRI/che del lavoro prevenendo i tempi/sentí tutte le nobiltà/la valle montana del Reno/ deve la sua redenzione industriale/il Comune di Marzabotto /che l'ebbe per molti anni/ sapiente amministratore/ innalza al cittadino integerrimo/ questa testimonianza /d'affetto e di gratitudine / agosto MCMXXX
Anche questo scritto contribuisce a tracciare un profilo dell'uomo e dell'importanza che ha avuto per lo sviluppo economico della zona nei cinqunt'anni trascorsi da quando la famiglia Turri individua strategica per le sue attività questa frazione grizzanese sulla linea ferroviaria Bologna Porretta.
Il pittore Guido Reni grande maestro della pittura bolognese è universalmente considerato uno dei maggiori pittori italiani, talmente grande da essere identificato semplicemente col nome di battesimo (Guido) dagli stranieri che dal Settecento scendono in Italia per ammirarne le bellezze e l'opera degli artisti nel loro Grand Tour. Poco dopo la sua morte (avvenuta a Bologna il 18 agosto 1642) si insinua un dubbio proprio circa il suo luogo di nascita, avvenuta secondo alcuni biografi in Salvaro o Calvenzano e non a Bologna. Ipotesi difficile da sostenere come si evince dalla lettura del documentato Dizionario corografico, georgico, orittologico storico della Montagna bolognese dell'Abate Serafino Calindri, sei volumi pubblicati tra 1782 e 1785 che sono un importantissimo repertorio di informazioni per il nostro Appennino. Quando arriva a descrivere la comunitá di Salvaro e la sua storia nota come gli abitanti rivendichino l'onore di avere tra i loro antenati Guido Reni. Giá il Malvasia in Felsina pittrice (1678) aveva elencato dati biografici relativi al nostro, mettendo in risalto come fosse misogino, superstizioso, grande giocatore d'azzardo (per una attenta lettura del personaggio si rimanda al bel catalogo della mostra bolognese a lui dedicata del 1988) ma comunque nativo di Bologna, mentre l'erudito canonico contemporaneo del Calindri, Francesco Maria Longhi e altri successivi accreditano la nascita in Calvenzano (Vergato) a poche centinaia di metri di distanza da Salvaro, localitá tra loro separate dal fiume Reno. Come spesso accade la soluzione dell'intrigo è semplicissima e si trova nell'attenta lettura che il Calindri fece dell'Atto di battesimo dell'Artista "nato il 4 novembre 1575...batezzato nella Metropolitana il dì 7 dello stesso mese...e i genitori abitanti nella Cappella di S. Lorenzo di Porta Stiera..." pubblicandolo in nota al Dizionario per affermarne definitivamente la veridicità. Un documento piú recente che testimonia come la vicenda non si concluda facilmente è un articolo di Ferdinando Rodriquez dove si ripercorre la genesi di queste incerte attribuzioni confermando al termine dell'indagine ovviamente l'origine bolognese del nostro. L'equivoco è destinato a resistere nel tempo se anche Don Anselmo Cavazza Parroco di Salvaro dal 1940 al 1997 e successore di Mons. Fidenzio Mellini che quella Parrocchia occupò dal 1891 al 1944 indicava in località Campiglia nei pressi del fiume, sul confine comunale tra Grizzana e Vergato e tra le frazioni di Salvaro e Pioppe, la casa natale dell'artista. Quello che non si spiega è come mai con tanta frequenza viene attribuita la nascita dell'Artista a queste zone (non dal cognome, dato che il Reno è un elemento comune a troppi luoghi per individuarvi un punto con certezza esclusiva nel nostro tratto e anche perché il padre, musicista e non contadino, in realtà è Daniele Renni). Solo nuovi documenti d'archivio potranno dirci di più. Questa breve indagine su uno dei maggiori pittori bolognesi e italiani del Seicento si conclude qui ma è sicuramente curioso "annoverare tra le glorie locali" per questa nascita presunta ai confini del Parco di Monte Sole un grande artista del passato.
Don Elia Comini (Salvaro / Calvenzano 7 maggio 1910 - Salvaro 1 ottobre 1944), Padre Martino Cappelli ( Nembro, Bergamo 20 settembre 1912 - Salvaro 1 ottobre 1944) e Don Ubaldo Marchioni (16 maggio 1918 Vimignano - Casaglia di Caprara 30 settembre 1944)
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